l'intervista dell'alunna sui temi della mafiaI ragazzi di “Voci di Librino”, nell’ambito del percorso legalità, hanno affrontato un tema fondamentale per la prospettiva di una società costruita sulla legalità: la lotta alla criminalità organizzata.

L’alunna Giada Contadino ha esposto una breve storia delle origini delle mafie e delle loro collocazioni geografiche soffermandosi in modo particolare sui crimini compiuti da tali organizzazioni che si tratti di “cosa nostra”, “ndràngheta” o “sacra corona unita”. I ragazzi hanno voluto, inoltre, ricordare le vittime innocenti delle mafie, specialmente coloro che hanno voluto lottare contro i mafiosi non senza paura ma con la tenacia di chi non vuole essere privato di quella libertà che viene strappata dall’ agire criminale.

Tante sono le vittime di mafia, ma Filippo Reitano, Sofia Caruso e Chiara Vita hanno raccontato la storia di Giovanni Lizzio, uomo di stato, di Libero Grassi, imprenditore e Don Peppino Puglisi, uomo di Chiesa; tre uomini, vissuti in tre ambiti differenti, con compiti differenti ma che hanno cercato di lottare contro forme di criminalità per salvare la “Dignità dell’essere uomini”.

Ma dal male può venire fuori un bene: il giardino di Scidà, nato da una casa con un bellissimo giardino confiscato alla mafia e appartenuta al feroce boss Nitto Santapaola. Del “Giardino di Scidà” ci ha raccontato, in una intervista telefonica, Matteo Iannitti di “I Siciliani Giovani” che ha risposto a domande realizzate dagli alunni Biagio Gagliano e Chiara La Placa.

Attraverso l’intervista i nostri ragazzi hanno scoperto come un luogo di mafia possa diventare luogo di bene sociale e hanno conosciuto un giudice, Gianbattista Scidà, che è stato Presidente del Tribunale dei minori di Catania e che con determinazione ha combattuto la mafia.

Giusi Nicolosi