L'intervista con il dott. A. FuscoI ragazzi del gruppo salute di “Le Voci di Librino” si sono riuniti per affrontare, insieme all’ospite intervenuto dottore Antonio Fusco, un nuovo argomento, “Le Malattie Cardiovascolari”. Si tratta di una problematica che riguarda sempre più le popolazioni del mondo occidentale in quanto questo tipo di malattia rappresenta la causa più importante di invalidità e di mortalità, coinvolgendo sempre di più anche i giovani e le donne, categorie in genere considerate meno a rischio.

Enza, Claudio e Danilo hanno presentato gli aspetti generali di tali malattie. Le malattie cardiovascolari comprendono tutte le patologie a carico del cuore e dei vasi sanguini. Le più frequenti sono quelle di origine aterosclerotica, in particolare le malattie ischemiche del cuore, tra cui l’infarto acuto del miocardio, l’angina pectoris, le cardiomiopatie, l’insufficienza cardiaca, le aritmie e le malattie cerebrovascolari, fra cui l’ictus ischemico ed emorragico. Esse generano un pesante impatto sull’aspettativa di vita delle persone, sulla qualità di vita degli ammalati e sull’impiego delle risorse sanitarie. Secondo i dati ISTAT 2012 (link esterno - nuova finestra), le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, sia negli uomini che nelle donne. E’ necessario quindi sensibilizzare e far conoscere queste malattie per cercare il più possibile di prevenirle.

Giorgia, Asia ed Anastasia hanno quindi approfondito con il dottore Fusco altri aspetti riguardanti i fattori di rischio, la prevenzione, gli studi fatti in Italia.

Il dottore Fusco ha spiegato che le malattie cardiovascolari riconoscono un’eziologia multifattoriale, cioè più fattori di rischio che contribuiscono contemporaneamente al loro sviluppo. La presenza dei fattori di rischio aumenta la probabilità d’insorgenza della malattia. I fattori di rischio sono stati identificati ed è stata dimostrata la reversibilità del rischio, pertanto la malattia cardiovascolare è oggi prevenibile. I fattori di rischio possono essere classificati in non modificabili (età, sesso e familiarità) o modificabili, legati a comportamenti e stili di vita (fumo, abuso di alcol, scorretta alimentazione, sedentarietà) che a loro volta sono spesso causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa.

Le strategie volte a scongiurare la loro insorgenza devono basarsi soprattutto su stili di vita sani: corretta alimentazione, attività fisica regolare, non fumare, non bere alcolici, non fare uso di droghe. L’80% delle morti premature causate dalle patologie cardiovascolari potrebbe essere evitato. L’alta percentuale di soggetti giovani “a rischio” pone come obiettivo primario quello di mantenere basso il profilo di rischio individuale nel corso della vita attraverso l’adozione precoce e il mantenimento nel tempo di un sano stile di vita.

Il dottore Fusco ha poi parlato di un Progetto Cuore che cura epidemiologia e prevenzione delle malattie cardio e cerebrovascolari su territorio nazionale, e di un progetto, da lui stesso seguito, svolto presso l’Università di Catania. Da questo studio condotto su cittadini catanesi è emerso che nella popolazione di età inferiore ai 45 anni il fattore di rischio a maggiore prevalenza risulta essere la dislipidemia (valori di colesterolo totale superiore ai 240mg/dL), che si attesta intorno al 40%. Segue l’abitudine al fumo, 31,8% dei soggetti esaminati, e l’ipertensione arteriosa, 27,3% dei soggetti esaminati.

Il quadro si modifica analizzando la popolazione di età superiore ai 45 anni, in quanto il fattore di rischio a maggiore prevalenza risulta essere l’ipertensione arteriosa (49,8%). Segue l’abitudine al fumo, che si attesta al 42,4%, quindi in crescita rispetto alla fascia più giovane di popolazione. Terzo per prevalenza risulta essere la dislipidemia (valori di colesterolo totale superiore ai 240mg/dL), con valori intorno al 35%.

In questo incontro i ragazzi hanno avuto modo di approfondire concetti a loro sconosciuti, di capire come si muove il mondo scientifico attorno a queste problematiche, e infine di capire come la scelta di un certo stile di vita possa essere determinante nel garantire un’adeguata qualità della vita.

 

Maria Fichera